A settembre la Presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen ha pronunciato il suo discorso annuale sullo stato dell'Unione. Quest'anno, l'attenzione si è concentrata sull'edilizia abitativa.
La Presidente ha parlato di come la casa sia un luogo di sicurezza, di famiglia e di appartenenza, e ha riconosciuto che l'accesso all'alloggio è legato non solo alla coesione, ma anche alla salute delle economie e alla competitività europea. E, cosa importante, ha affermato:
"Per troppi europei oggi, la casa è diventata fonte di ansia. Può significare debito o incertezza".
Abbiamo poi ascoltato alcuni importanti annunci sui piani d'azione dell'UE in materia di edilizia abitativa. Ha annunciato che:
- Le norme sugli aiuti di Stato sono destinate a essere riviste per migliorare l'offerta di alloggi. Stiamo collaborando con i nostri membri per capire se e come le norme europee possano adattarsi ai contesti radicalmente diversi dei diversi Stati membri.
- L'UE vuole facilitare la costruzione di nuove abitazioni e residenze per studenti. Riteniamo che l'equilibrio tra nuove costruzioni e ristrutturazioni sia una questione iperlocale che deve essere guidata dalle conoscenze e dalle esigenze locali. Ma l'equilibrio tra nuove costruzioni e ristrutturazioni è una questione iperlocale che deve essere guidata dalle conoscenze e dalle esigenze locali.
- La pianificazione e la previsione sono complesse; dobbiamo pensare alle classi più vulnerabili e medie che sono colpite, e a come l'edilizia abitativa può (dovrebbe!) essere utilizzata per superare le barriere sociali ed economiche.
- Il primo vertice dell'UE sull'edilizia abitativa si terrà nei prossimi 12 mesi. Ci impegneremo a favore dell'inclusione degli attori nazionali in questo dibattito politico.
- Sarà proposta un'iniziativa legislativa sugli affitti a breve termine "per affrontare i problemi rimanenti". Ciò significa che l'UE ha notato gli effetti degli affitti a breve termine sull'accessibilità economica e sta seguendo l'esempio di città e regioni. Sappiamo però tutti che queste promesse, e qualsiasi azione dell'UE, non possono risolvere tutti i problemi rimanenti. L'UE può contribuire a risolvere la crisi abitativa, ma le soluzioni dipenderanno dalle competenze e dalle competenze nazionali e regionali; soluzioni locali adattate alle complesse storie che caratterizzano i numerosi e diversificati ecosistemi abitativi in Europa.
La posizione di Housing Europe è che, se l'Europa vuole agire efficacemente in materia di edilizia abitativa, deve guardare sia al presente che al futuro: affrontare con urgenza le attuali difficoltà nel trovare alloggi a prezzi accessibili, garantendo al contempo che i finanziamenti continuino a essere ripagati nel lungo termine. Nei prossimi 12 mesi, le azioni previste includeranno:
- Un piano abitativo che tenga conto delle peculiarità regionali dei sistemi abitativi
- Mantenere il sostegno all'edilizia pubblica, cooperativa e sociale nei piani per il prossimo QFP
- Assicurarsi che gli investimenti nel settore immobiliare non alimentino la speculazione e siano invece concentrati su abitazioni che rimangano accessibili a tutti nel lungo termine.
- Un piano d'azione della BEI che offra almeno un tasso di cofinanziamento del 75% e offra un solido sostegno alle forme di proprietà che favoriscono l'accessibilità economica, come CLT e cooperative.
- L'edilizia residenziale pubblica, cooperativa e sociale può essere utilizzata come strumento per affrontare le sfide sociali, ambientali ed economiche dell'Europa.